La parola "mistero" deriva dal latino mysterium, che significa anche rito religioso segreto, conoscenza accessibile solo agli iniziati, verità di fede inaccessibile alla ragione.
Risalendo ancor più indietro troviamo il greco muo che significa “chiudersi di occhi, labbra o ferite”. La parola mistero contiene dunque, nella sua stessa storia, il senso di “tacere i segreti” ma anche di “non vedere” e di “guarire”. Possiamo, lungo questa linea, risalire sino alla radice etimologica MU che indica il “premere insieme le labbra”( da cui il latino mutus) evidenziando come la scelta del silenzio si configuri come dimensione di sacralità e di non violabilità.
Il mistero circonda l’uomo fin dalle origini accompagnandosi allo stupore ed alla meraviglia per il creato e per tutto quanto si manifesta come incomprensibile. Da questo stupore nascono la superstizione e la religione prima, la filosofia e la scienza poi.
Di fronte all’immensamente grande, allo smisuratamente potente , all’imprevedibile ed all’incontrollabile, l’uomo non può che riempire il suo mondo di realtà spirituali con cui possa, in qualche modo, tentare di entrare in rapporto. Una divinità, per quanto esigente e sanguinaria possa essere, (ricordiamo ad esempio quelle dei Maya e degli Aztechi alle quali si facevano anche sacrifici umani) risulterà comunque piu’ rassicurante di una impersonale ed indifferente natura, estranea ed inaccessibile, sulla quale, senza adeguate conoscenze e strumenti, sarebbe assolutamente impossibile poter intervenire.
L’uomo, animale intelligente e superbo, apparentemente si sottomette, si fa piccolo e servile, compie sacrifici e si prostra difronte ai suoi dei, con lo scopo pero’ di trovare una qualche forma indiretta di controllo e di dominio sulla imperscrutabile natura, sugli inaccessibili ed inquietanti misteri della vita e della morte.
A poco a poco pero’ i modelli superstiziosi e religiosi di controllo della realta’, cedono il passo, con il lento ma inesorabile affinarsi delle conoscenze, ad altre modalita’ di intervento sul mondo, sull’ignoto, sul dolore (basti pensare ai succesi sempre piu’ clamorosi della medicina).
Il desiderio e l’amore per la conoscenza, incarnati nella filosofia prima e nella scienza poi, modificano e perfezionano queste forme di intervento, sottoponendo, con sempre maggior rigore a forme di controllo le possibilità di alterare il corso della natura che l’uomo, nel corso della sua storia, va scoprendo.
La storia della scienza e’ storia del progressivo disvelarsi della verità, intesa nella sua accezione greca di aletheia, ma anche storia dell’affinarsi progressivo di un metodo di ricerca e di verifica. La scienza e’ pertanto, per sua stessa natura, strettamente connessa con il mistero e con una natura che tiene ostinatamente, preziosamente celati i suoi segreti e cede solo lentamente e con fatica all’uomo i suoi tesori.
L’ipnosi e’ una disciplina straordinariamente originale e feconda proprio perché pone ripetutamente, talvolta senza volerlo, il ricercatore a stretto contatto con l’infinito richiamo e l’avvincente fascino che il mistero inevitabilmente promana
Risalendo ancor più indietro troviamo il greco muo che significa “chiudersi di occhi, labbra o ferite”. La parola mistero contiene dunque, nella sua stessa storia, il senso di “tacere i segreti” ma anche di “non vedere” e di “guarire”. Possiamo, lungo questa linea, risalire sino alla radice etimologica MU che indica il “premere insieme le labbra”( da cui il latino mutus) evidenziando come la scelta del silenzio si configuri come dimensione di sacralità e di non violabilità.
Il mistero circonda l’uomo fin dalle origini accompagnandosi allo stupore ed alla meraviglia per il creato e per tutto quanto si manifesta come incomprensibile. Da questo stupore nascono la superstizione e la religione prima, la filosofia e la scienza poi.
Di fronte all’immensamente grande, allo smisuratamente potente , all’imprevedibile ed all’incontrollabile, l’uomo non può che riempire il suo mondo di realtà spirituali con cui possa, in qualche modo, tentare di entrare in rapporto. Una divinità, per quanto esigente e sanguinaria possa essere, (ricordiamo ad esempio quelle dei Maya e degli Aztechi alle quali si facevano anche sacrifici umani) risulterà comunque piu’ rassicurante di una impersonale ed indifferente natura, estranea ed inaccessibile, sulla quale, senza adeguate conoscenze e strumenti, sarebbe assolutamente impossibile poter intervenire.
L’uomo, animale intelligente e superbo, apparentemente si sottomette, si fa piccolo e servile, compie sacrifici e si prostra difronte ai suoi dei, con lo scopo pero’ di trovare una qualche forma indiretta di controllo e di dominio sulla imperscrutabile natura, sugli inaccessibili ed inquietanti misteri della vita e della morte.
A poco a poco pero’ i modelli superstiziosi e religiosi di controllo della realta’, cedono il passo, con il lento ma inesorabile affinarsi delle conoscenze, ad altre modalita’ di intervento sul mondo, sull’ignoto, sul dolore (basti pensare ai succesi sempre piu’ clamorosi della medicina).
Il desiderio e l’amore per la conoscenza, incarnati nella filosofia prima e nella scienza poi, modificano e perfezionano queste forme di intervento, sottoponendo, con sempre maggior rigore a forme di controllo le possibilità di alterare il corso della natura che l’uomo, nel corso della sua storia, va scoprendo.
La storia della scienza e’ storia del progressivo disvelarsi della verità, intesa nella sua accezione greca di aletheia, ma anche storia dell’affinarsi progressivo di un metodo di ricerca e di verifica. La scienza e’ pertanto, per sua stessa natura, strettamente connessa con il mistero e con una natura che tiene ostinatamente, preziosamente celati i suoi segreti e cede solo lentamente e con fatica all’uomo i suoi tesori.
L’ipnosi e’ una disciplina straordinariamente originale e feconda proprio perché pone ripetutamente, talvolta senza volerlo, il ricercatore a stretto contatto con l’infinito richiamo e l’avvincente fascino che il mistero inevitabilmente promana
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Tags: ipnosi, mistero, superstizione, scienza