Carenza di istinti.

Mentre gli animali hanno fame, l’uomo è famelico perché non ha solo fame ma prevede la sua fame futura.
Pubblicato il 10 novembre 2012 in Etica e bioetica.



L’uomo, a differenza degli animali non dispone di un repertorio istintuale là dove, per istinto, si intenda una risposta comportamentale rigida e predefinita ad uno stimolo. Dove c’è istinto non c’è possibilità di variazione e di conseguenza sono molto limitate anche le possibilità di adattamento e di variazione nelle risposte da parte dell’individuo mentre la specie può, seppur lentamente e gradualmente, adattarsi a condizione però che “muti” e con essa si modifichi il repertorio istintuale di cui geneticamente dispone. Sono cambiamenti lentissimi che prevedono spesso il sacrificio di gran parte degli appartenenti alla specie di partenza.

Diversa la condizione dell’uomo.

Freud per parlare del nostro psichismo, dopo aver usato nei primi scritti “instinkt” (istinto) passa a “trieb” (pulsione) ovvero una spinta con meta indeterminata.

Perché? Facciamo un salto nel passato e nel mito.

Già il linguaggio, che così profondamente caratterizza la specie umana, è ovviamente una mediazione tecnica, non un dato immediato ed istintivo come invece (talvolta) il gesto, ma qualcosa di appreso, di culturale, di acquisito.

Nel Protagora Platone ci racconta che Zeus aveva incaricato Epimeteo (Quello che viene dopo, L’improvvido) di attribuire ad ogni specie animale le sue virtù (intese come forza, come capacità). A tutti i viventi egli concesse qualità in abbondanza ma, giunto all’uomo, non ne aveva più disponibili. Zeus allora, mosso a pietà, incaricò Prometeo (Colui che pensa in anticipo) affinché rimediasse in qualche modo. Egli concesse all’uomo di anticipare mentalmente i suoi atti, di progettare. Come dirà più tardi Hobbes, mentre gli animali hanno fame, l’uomo è famelico perché non ha solo fame ma prevede la sua fame futura.




Commenti degli utenti:

Commovente Pubblicato il 12 novembre 2012 alle 19:30
Sara
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Bellissima citazione, fa davvero riflettere. Ma quanti sono in grado di dare senza un secondo fine? Sarebbe bello, sarebbe grandioso vedere qualcuno che sia in grado di farlo, semplicemente grandioso.
Apprezzamento Pubblicato il 27 dicembre 2012 alle 9:29
Marco Paoli
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Non avevo mai riflettuto sulla differenza fra "istinto" e "pulsione". Interessante articolo.

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Tags: istinto, pulsione, trieb, etica, tradizione, ethos, morale
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