Non avete una grande memoria verbale? Beh
si può fare qualcosa.
Da un interessante studio, condotto dalla dottoressa Chan dell’Università di Hong Kong, è emerso un dato curioso e imprevedibile.
Sottoponendo a test di memoria gruppi di studenti fra i 6 e i 15 anni (90 in tutto) è emerso in maniera incontrovertibile che il groppo di coloro (45 soggetti) che studiavano musica (pianoforte, solfeggio, ecc.) possedevano una capacità di ritenzione delle parole nettamente superiore a coloro (45 soggetti) che non la studiavano.
La spiegazione più plausibile, sostenuta dalla stessa dottoressa Chan, sembra essere la seguente: sia la memoria verbale sia l’abilità musicale (ma non la fruizione di una musica) sono funzioni che si svolgono nel lobo temporale sinistro del cervello.
Chi sia interessato ad apprendere aspetti di tecnica musicale viene continuamente stimolato in quella regione encefalica e ciò, probabilmente, porta ad un rinforzo di tutte le connessioni neuronali di quell’area. Così, senza volerlo, si ottiene un miglioramento anche della funzione mestica di tipo verbale che, come abbiamo detto, è ospitata anch’essa nella regione temporale sinistra.