Secondo alcuni futurologi americani tra cui Ray Kurzweil (Massachusetts Institute of Technology) tra non molti anni l’uomo verrà assorbito dall’ambiente tecnologico che lui stesso ha creato. I Cyborg, ovvero uomini con protesi elettroniche al silicio interagenti con il loro sistema nervoso centrale, uniranno le capacità di inventiva e di creatività della mente umana e le capacità di calcolo e di ritenzione di dati in memoria dei computer. E di fatto i primi passi in questa direzione sono già stati fatti da diverse equipe di ricercatori. Presso Monaco di Baviera, Peter Fromherz, direttore del Max Plank Institute ha costruito un ibrido bio-elettronico. Su chip di silicio sono riusciti a coltivare neuroni di una lumaca particolare. I neuroni, venendo stimolati nella produzione di assoni e sinapsi dai “fattori di crescita”, collegano tra di loro le sinapsi e formano una rete ordinata. Sotto il corpo cellulare dei neuroni si trova un semiconduttore che fornisce impulsi elettrici e che interagisce con la struttura biologica. Si è in questo modo riusciti ad inviare e a ricevere stimoli dal circuito elettrico al circuito biologico e viceversa. Ci vorranno ancora molti anni per ottenere effetti pratici di amplificazione cognitiva, ma la strada si è dimostrata percorribile. Inoltre c’è già chi, sognando, va oltre, immaginando possibile che la mente dell’uomo possa abbandonare la sua deperibile casa organica per trasferirsi stabilmente all’interno di un più resistente e duraturo “essere” cibernetico, avvicinando l’uomo al suo sogno ed al suo incubo di sempre: l’immortalità.
Commenti degli utenti:
Nessun Commento
Tags: Cyborg, cervello, come un computer