Vorrei partire da due frasi che potrebbero apparire paradossali ma che in realtà non lo sono per poi entrare nell’ambito dell’adolescenza per una strada facile, basata su nozioni note e condivise per poi giungere gradualmente a quanto vi è di problematico e complesso sul tema del rapporto tra adolescenza e desiderio.
Il desiderio è il grande esiliato dalla cultura del nostro tempo poiché sommersi da oggetti di consumo, non abbiamo più lo spazio per desiderare.
Dobbiamo imparare a tacere l’amore. Vedremo poi che cosa significa.
Pubertà
Come sappiamo la pubertà è un periodo della vita caratterizzato da profondi cambiamenti morfologici, funzionali e psichici, che trasformeranno il corpo di un bambino nel corpo di un adulto capace di riprodursi.
Nel maschio la pubertà inizia verso il tredicesimo anno di età, mentre nella femmina compare prima, intorno all’undicesimo anno. Nell’ultimo secolo e mezzo, nei paesi sviluppati, si è assistito ad un anticipo progressivo della pubertà anche se dobbiamo ricordare che la sua epoca di insorgenza può differire, talvolta in maniera significativa a causa di fattori genetici.
Il processo è innescato dalla maturazione e dai cambiamenti indotti dagli ormoni e dalle ghiandole sessuali, che si manifesta nella donna con la crescita del seno e con le mestruazioni mentre nell’uomo con la produzione di sperma.
Per entrambi i sessi si assiste alla comparsa di peli ascellari e pelvici e al cambiamento della voce; il tutto accompagnato da un rapido incremento staturale.
Si ha poi lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari sesso-specifici, tra i quali ricordiamo la crescita della barba e dei peli corporei nel maschio e il già ricordato sviluppo mammario nella donna.
In altre parole il termine pubertà si riferisce essenzialmente ai cambiamenti corporei legati alla maturazione sessuale.
Adolescenza
L’adolescenza (dal verbo latino adolescĕre ovvero “crescere”) è il periodo di transizione fisica, cognitiva, psicologica e sociale che precede l’età adulta e va dai 13 ai 19 anni (anche se oggi tende a protrarsi più a lungo).
L’adolescenza, nella sua parte iniziale, si sovrappone parzialmente al periodo della pubertà, ma i suoi confini sono più vaghi e indefiniti, risentendo anche di variabili individuali e socio-culturali.
Vi sono molti aspetti che rendono problematico e assai complesso lo studio dello sviluppo adolescenziale.
Vediamone alcuni.
Variabili culturali:
le società occidentali stanno sempre più allungando la dipendenza economica dell’adolescente dalla famiglia di origine in ragione dell’allungamento dei periodi di formazione culturale e di conseguenza stanno provocando un ritardo sempre maggiore nello sviluppo psicologico e nella maturazione dei giovani (connessa alla capacità di rendersi autonomi e di assumersi responsabilità).
Variabili di genere:
la crescita sia fisica che psicologica non è contemporanea in uomini e donne; tutti sanno che, in genere, le donne tendono a maturare prima degli uomini.
Variabili fisiche:
tendenzialmente più tardi si verifica lo sviluppo puberale, più tardi si attiveranno i conflitti adolescenziali, più tardi finirà l’adolescenza.
Variabili individuali:
lo sviluppo cognitivo e psicologico, non sempre e non necessariamente procede di pari passo con lo sviluppo fisico e la mancanza di sincronismo può generare problemi interiori, insicurezze e sensi di inadeguatezza talvolta anche seri; inoltre può accadere che alcuni tratti psicologici, considerati tipici dell’adolescenza, possano permanere, in alcuni individui, anche in età più avanzata.
Nell’adolescenza la sessualità riprende forza, organizzandosi in quella che Freud definisce fase genitale e tende a configurarsi in forma allo - erotica, prevalentemente eterosessuale.
(Continua)