Adolescenza tra legge e desiderio 2

Cambiamenti adolescenziali
Pubblicato il 12 luglio 2015 in Psicoanalisi.
I presupposti dei cambiamenti che osserviamo in questo periodo cruciale della vita di un individuo, non riguardano solo l’insorgenza di nuove esigenze affettive e sessuali, ma anche la maturazione di nuove forme di pensiero e il superamento definitivo dell’egocentrismo infantile.
 
1) Vediamo infatti importanti cambiamenti cognitivi perché tra i 9 e i 13 anni, in quella che possiamo definire preadolescenza, si verifica uno sviluppo mentale decisivo.
Per gli individui di questa età assume un ruolo di sempre maggior rilievo la rappresentazione delle realtà solo possibili, di natura puramente ipotetica.
Mentre nelle fasi precedenti le ipotesi che l’individuo era in grado di fare vertevano su dati di realtà, con lo sviluppo del pensiero ipotetico - deduttivo si possono fare ipotesi a partire da altre ipotesi, evidenziando un grado di astrazione progressivamente crescente e molto più elevato.
Ad es. ad 8 anni un bambino capisce e sa prevedere la figura che si può ottenere facendo ruotare un quadrato di legno su un perno centrale che abbia una matita fissata su un angolo ma non riesce a immaginare il possibile fuori dalla realtà, così come egli la vive e la sperimenta. Mentre il fanciullo lavora di fantasia, ma il suo mondo fantastico è legato e si appoggia alla realtà delle cose concrete, l’adolescente è ormai in grado di fare ipotesi politiche, sociali puramente congetturali, che non sono necessariamente realistiche, ma che sono logicamente ed in astratto, realizzabili.
Per tornare all’esempio precedente, nel periodo intorno ai 10/11 anni, il ragazzo riesce a capire anche la figura ottenibile, se la matita non fosse fissata sull’angolo ma si muovesse contemporaneamente con un meccanismo verso il centro, mentre la forma quadrata ruota. Il pensiero ipotetico deduttivo si sta strutturando e costituirà una entusiasmante scoperta che metterà continuamente alla prova negli anni futuri.
Il mondo ipotetico, che costituisce la sua nuova meravigliosa scoperta, anzi meglio la sua nuova e affascinante creatura, lo circonda, lo avvolge e il giovane, in genere intorno ai primi anni della scuola superiore, finisce per essere assorbito dai suoi sogni sociali, politici, affettivi e sessuali, talvolta vivendo una forma di distacco dalla realtà esterna, una sorta di assorbimento interiore, vissuto dagli adulti come una incomprensibile e improvvisa introversione.
La musica con la sua straordinaria capacità di evocare emozioni intense, può contribuire alla dilatazione emozionale di queste mete fantastiche e dunque può giocare, in questa età della vita, un ruolo di primaria importanza, una sorta di colonna sonora ai film che l’adolescente si fa e che preparano, se adeguatamente declinati in senso generativo, il suo decollo verso la vita.
 
2) Anche l’amicizia può iniziare a cambiare le proprie caratteristiche. I nuovi compagni sono sempre meno ricercati sulla base dell’antica necessità di avere qualcuno con cui giocare e divertirsi e sempre più per rispondere al desiderio di avere compagni con cui coltivare ideali e condividere idee ed esperienze. Un aspetto caratteristico della socialità adolescenziale è il fenomeno della solidarietà con i coetanei, che può esprimersi in forme molto diverse: dalla singola amicizia fraterna e disinteressata, fino all’appartenenza a gruppi ove vige un senso di solidarietà e di appartenenza anche estremi come ad esempio partiti, sette, gruppi di tifo organizzato, ecc. dove vediamo espressa, molto chiaramente, la stringente necessità, del giovane, di soddisfare il proprio senso di appartenenza e di vedere appagato il proprio fortissimo bisogno di riconoscimento sociale.
 
3) Tutto ciò si sposa con la rivendicazione sempre più forte e radicale, di autonomia e con la richiesta, più o meno esplicita, di poter liberamente sperimentare. Spesso qui si cela uno dei punti di maggior frizione tra genitori e figli.
I valori e il percorso esperienziale degli adulti possono legittimamente ritenere che una certa scelta sia sbagliata o priva di prospettive concrete, ma i figli sembrano non voler ascoltare i consigli, i suggerimenti e ancor meno i divieti. Beh se il percorso intrapreso dal giovane non comporta rischi per la vita o scelte irrecuperabili per il futuro, è molto importante saper accettare che un adolescente possa fare i suoi errori. Solo dagli errori si apprende, (anche in ambito scientifico è così!) e dunque impedire gli errori è un errore educativo molto grave anche se fatto spesso per amore.
Si deve capire che impedire gli errori finisce per ostacolare la crescita e l’avviarsi di un percorso critico che riavvicini il giovane alla realtà, alle sue leggi, ai suoi limiti.
Il pensiero utopico e astratto che caratterizza l’adolescenza ha bisogno di tempo e di prove per trovare una possibile declinazione nella realtà. Solo errori riconosciuti come tali e supportati dalla presenza discreta e 3 incoraggiante degli adulti, potranno portare ad un salutare bagno di realismo, da cui, solo, il giovane potrà ricondurre i suoi sogni verso un’attività desiderante non velleitaria e illusoria ma fattiva e concreta.
 
4) Altro punto dolente del rapporto tra adolescenti e adulti è, talvolta, la loro apparentemente incomprensibile mancanza di gratitudine.
Alcuni genitori, improvvisamente, si accorgono che il loro dolce e disponibile figlio è divenuto oppositivo, ribelle, pronto a rinfacciare tutto quello che non va nella loro vita o nel menage familiare, senza valutare minimamente i grandi sacrifici compiuti da chi lo accudisce e lo ama. Come e perché accade tutto questo?
Dopo il periodo dell’amore incondizionato per i propri genitori o almeno verso uno di essi, con una adesione infantilmente assoluta al mondo valoriale trasmesso dalla famiglia, ai criteri di giudizio intorno a modi di vivere o di pensare, il giovane entra in rapporto con altri universi valoriali, con altre ideologie, con altri modelli di vita che gli offrono un orizzonti di senso assai diversi e nuovi modi di osservare la realtà. Non di rado egli tende a sperimentare e a far sue queste novità, incuriosito e interessato dal diverso.
La maturazione del nuovo modo di analizzare le ipotesi, fino a svilupparne in modo autonomo e immaginario le possibili conseguenze, lo portano ad avviare un processo di revisione critica delle cose nelle quali credeva e talvolta a sedimentare un senso di disillusione per quelle norme che credeva assolute e che ora, improvvisamente, gli appaiono relative e talvolta discutibili se non completamente sbagliate.
Dal discutere i valori e le idee al discutere il valore delle persone che le proponevano come assolute il passo è breve e così l’infallibile parere di babbo e mamma diviene, con dolore e sconcerto da parte dei genitori, un giudizio del quale diffidare e di cui è possibile fare a meno.
In certi casi l’adolescente può scegliere condotte che lo distinguano da tutti gli altri, ma in maniera particolare da quel mondo degli adulti che lo ha deluso e verso il quale giungerà a riconciliarsi solo dopo aver compiuto i suoi legittimi sbagli e dopo aver fatto le necessarie esperienze.
In una sorta di incomprensibile irriconoscenza, spesso, si osservano adolescenti che non valorizzano adeguatamente tutto ciò che i propri cari hanno fatto per loro, talvolta con grandi sacrifici. Incredibilmente sembrano solo notare (con espressioni di disillusione che possono arrivare al rancore), in una sorta di ipertrofia idealistica, ciò che ai propri genitori manca per essere quei genitori ideali a cui li commisurano e rispetto ai quali nessuno, probabilmente, potrebbe essere adeguato e all’altezza. Insomma del bicchiere mezzo pieno essi finiscono per vedere solo il mezzo vuoto, provocando nei loro cari sconcerto e non di rado, grande amarezza!
 
5) Infine l’ultimo motivo di frizione tra genitori e figli sta nell’insorgenza di nuove necessità affettive e correlativamente sessuali che si affacciano con forza mai sperimentata negli anni della fanciullezza. Questi bisogni cambiano l’immagine del giovane, il vestiario, gli atteggiamenti e già in questi ambiti i motivi di attrito e talvolta di scontro sono molti. Ma la massima intensità dello scontro verte quasi sempre sulle richieste sempre più precoci ed estreme di libertà. Queste si declinano in richieste di andare in età sempre più precoci al pub con amici, in discoteca, di poter tornare sempre più tardi la notte, di poter avere esperienze sessuali sempre più precoci e con sempre meno coinvolgimento emotivo.
In questo ambito bisogna capire che i figli devono poter lottare per la loro libertà.
La libertà non si regala, la si ottiene cercandola, valorizzandola, capendone le implicazioni, capendone l’importanza e i limiti ma anche capendo le responsabilità che ne derivano anche da un suo parziale ottenimento.
I figli devono lottare per la loro libertà e proprio per questo necessitano di genitori che siano all’altezza, che non gliela regalino ma che con una certa fatica gli permettano di conquistarla e di meritarla.
Il genitore amico, che capisce e concede con troppa facilità non aiuta il figlio a crescere quanto il genitore troppo repressivo e autoritario che vive e vuol far viver il proprio figlio fuori dal suo tempo, senza capire il nuovo che avanza e la società nella quale siamo immersi, volenti o nolenti.
(Contina)



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Tags: gratitudine, amicizia, adolescenza
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