Ovviamente il bullismo è un comportamento aggressivo ma non ogni tipo di aggressività si esprime con forme di bullismo.
Naturalmente non possiamo escludere completamente l’aggressività dalla vita nostra e delle persone care perché è parte della natura umana, ma essa può essere incanalata, ben diretta e positivamente elaborata.
Il comportamento aggressivo si origina da due diverse spinte motivazionali:
Aggressività emotiva
In questo caso il comportamento aggressivo è scatenato da forti sentimenti di paura o da certe provocazioni, ad esempio un bambino ne picchia un altro perché gli ha rubato una penna.
Aggressività strumentale
Il comportamento aggressivo è usato come mezzo per raggiungere uno scopo, senza che ci sia stata provocazione o rabbia nei confronti della vittima, ad esempio un bambino ne minaccia un altro per farsi dare un gioco, per intimidirlo o per soggiogarlo.
È probabile che i genitori siano il primo bersaglio dell’aggressività dei propri figli, delle loro bizze.
La vita è piena di frustrazioni per un bambino: vuole moltissime cose (es. le caramelle, il telefonino, liberarsi dalla presa della mano per salire sul davanzale, scappare in mezzo alla strada ecc.) e le vuole subito.
Sovente vive il genitore come l’ostacolo che gli impedisce di ottenere ciò che vuole. Scatenare la propria distruttività è il modo più immediato per ricevere attenzione e raggiungere poi quello che reclama.
Se questa tattica funziona, aggredire diventerà presto parte di un copione prestabilito, di un repertorio vincente che applicherà anche al di fiori della famiglia. Se si vuole evitare tutto questo, dobbiamo fargli capire immediatamente che picchiare o essere aggressivi è assolutamente “vietato” e che questa strada non lo porterà al soddisfacimento.
Bisogna far capire ai bambini che le nostre azioni, anche se al momento ci sembrano irrilevanti, hanno delle conseguenze per noi e per gli altri.
Il modo migliore per acquisire ed interiorizzare tutto ciò è assicurarsi che nostro figlio chieda scusa o operi un qualche tipo di risarcimento verso chi ha offeso o insultato.
È importante che, qualunque sia la scelta, questa comporti un beneficio per la vittima. Il concetto che si deve far capire è che, se qualcuno ha sofferto in seguito a certe azioni, questo comporta delle responsabilità e il dovere di riparare al danno provocato.
La sola punizione non è sufficiente e non trasmetterebbe lo stesso messaggio.