E’ ormai provato che esistono due circuiti paralleli che contribuiscono all’immagazzinamento dei dati mnestici.
Come abbiamo visto uno transita attraverso l’amigdala e l’altro attraverso l’ippocampo. Essi cooperano, si integrano e, se uno dei due è danneggiato, possono, in parte, sostituirsi.
La capacità di riconoscere oggetti, di connetterli secondo associazioni di idee ad altri, di ricordare la loro localizzazione e di evocare emozioni e da esse nuovi ricordi sono tutte funzioni che si attuano lungo questo duplice circuito, che oggi inizia ad essere sufficientemente conosciuto (sistema A).
Tuttavia, secondo alcuni ricercatori, restava un grande enigma.
Animali a cui erano state distrutte le strutture limbiche responsabili della memorizzazione erano ancora, incredibilmente, in grado di apprendere!
Ricercatori di fama mondiale come Mishkin hanno pensato che possa esservi un secondo circuito (sistema B) che alimenta una forma di apprendimento autonoma e più antica rispetto a quella del sistema A.
Il sistema B non transiterebbe attraverso il sistema limbico ma attraverso i corpi striati. Tramite questo circuito, decisamente più antico dell’altro, si formerebbero le abitudini che si consolidano grazie a degli automatismi generati dal processo di condizionamento conosciuto come stimolo-risposta.
E’ dunque probabile che la contrapposizione teorica cognitivisti-comportamentisti trovi una composizione con il riconoscere che avevano entrambi ragione descrivendo però due realtà diverse, complementari e non alternative!
Si ritiene dunque probabile che esistano vie anatomiche separate per ambedue le tipologie di apprendimento.
Il nostro comportamento potrebbe risultare, così, dalla compartecipazione di risposte automatiche e di azioni guidate da una conoscenza vera e propria, arricchita dalla consapevolezza e forgiata, spesso, su meccanismi di insight (come si sa non riducibili a forme di apprendimento per prove ed errore).
Possiamo infine ricordare che le strutture responsabili dell’instaurarsi delle abitudini (sistema B) sono filogeneticamente e ontogeneticamente più antiche e dunque pronte a funzionare fin dai primi anni di vita (oltre ad essere operative anche nelle specie viventi meno evolute), mentre le strutture per la memorizzazione conscia (sistema A) presentano un processo di maturazione molto più lento e questo potrebbe essere uno dei motivi per cui, in genere, si hanno pochi ricordi della nostra infanzia pur apprendendo tantissimo in quei primi fondamentali anni della vita.