Perchè psicoanalisi e non psicosintesi.

La scelta del nome psicoanalisi e l'inutilità della psicosintesi indotta.
Pubblicato il 26 ottombre 2012 in Psicoanalisi.

Credo che per quanto attiene ai perchè del termine « psicanalisi » la cosa migliore sia lasciare la parola a colui che coniò il termine stesso mentre andava sviluppando le conoscenze fondamentali sulla psiche umana:

« Abbiamo chiamato psicanalisi il lavoro con cui portiamo alla coscienza del malato lo psichico rimosso in lui.
Perché “analisi”, che significa frazionamento, decomposizione e suggerisce un’analogia col lavoro effettuato dal chimico sulle sostanze che egli trova in natura e che egli porta nel suo laboratorio? Perché tale analogia è, su un punto importante, effettivamente fondata. I sintomi e le manifestazioni patologiche del paziente sono, come tutte le sue attività psichiche, di una natura altamente composita; gli elementi di questa composizione sono, in ultima analisi, dei motivi, dei moti pulsionali. Ma il malato non sa nulla o troppo poco di tali motivi elementari. Noi gli insegniamo quindi a comprendere la composizione di queste formazioni psichiche altamente complicate, riconduciamo i sintomi ai moti pulsionali che li motivano, indichiamo al malato nei suoi sintomi dei motivi pulsionali fino allora ignorati, come il chimico separa la sostanza fondamentale, l’elemento chimico dal sale in cui, legato con altri elementi, era diventato irriconoscibile. Nello stesso modo mostriamo al malato, in base alle manifestazioni psichiche considerate non patologiche, che egli era cosciente solo imperfettamente della loro motivazione, che altri motivi pulsionali che gli erano rimasti sconosciuti hanno contribuito a produrli… Anche la tendenza sessuale dell’essere umano l’abbiamo spiegata frazionandola nelle sue componenti, e quando interpretiamo un sogno, procediamo in modo da trascurare il sogno come totalità e facciamo partire le associazioni dai suoi elementi isolati. Questo legittimo confronto dell’attività medica psicanalitica con un lavoro chimico potrebbe suggerire una nuova direzione alla nostra terapia….

Ci è stato detto: all’analisi dello psichismo ammalato deve seguire la sua sintesi! E ci si è presto mostrati preoccupati del fatto che il malato possa ricevere troppa analisi e troppo poca sintesi e desiderosi di mettere il peso principale dell’azione psicoterapica su questa sintesi, una specie di restaurazione di ciò che era stato per così dire distrutto, con la vivisezione. …Il paragone con l’analisi chimica trova il suo limite nel fatto che nella vita psichica abbiamo a che fare con tendenze sottoposte a una coazione all’unificazione e alla combinazione. Quando riusciamo a decomporre un sintomo, a liberare un moto pulsionale da un insieme di relazioni, questo non resta isolato ma entra subito in un nuovo insieme…. Anche nel soggetto sotto trattamento analitico, la psicosintesi si compie senza nostro intervento, automaticamente e inevitabilmente.”




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Tags: psicoanalisi, psicosintesi
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