Il cervello ripara se stesso?

Studi degli ultimi 10 anni stanno cambiando la nostra visione di questa macchina delicata e stupefacente. Si aprono, anche se non a brevissimo termine, speranze di cura per malattie terribili.
Pubblicato il 15 dicembre 2012 in Psicobiologia.
Per molto tempo si è ritenuto che i neuroni fossero, dopo l’inizio della vita, epoca durante la quale si moltiplicano velocemente, l’unica parte del corpo umano non in grado di rigenerarsi.
Dagli anni novanta si sono avute alcune sorprese in proposito che hanno aperto nuove speranze di cura per malattie terribili (come ad esempio l’Alzheimer) ritenute non solo inguaribili ma addirittura incurabili. Si è scoperto (con esperimenti sui topi) che nel cervello dei mammiferi adulti si trovano cellule staminali che, in caso di lesione o di danno ad una parte dell’encefalo, sono in grado di maturare e di migrare verso il focus della lesione. I nuovi neuroni si recano nel luogo di destinazione in poche settimane e lì si collegano alle cellule integre circostanti. Dobbiamo subito dire che questi meccanismi spontanei non sono in grado di riparare danni estesi ma costituiscono un tentativo della natura di operare in tal senso.
Il tentativo degli scienziati (particolarmente attivi sono i ricercatori nell’ospedale di Lund in Svezia) è oggi quello di capire da quali molecole è mediato questo complesso e promettente fenomeno per tentare di rafforzarlo e di gestirlo a scopi terapeutici.



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Tags: cervello, neuroni, Alzheimer
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