Vedendo la sera i vari telegiornali, non si può non essere colpiti da
quante volte, i diversi giornalisti, facciano una domanda demenziale
agli sventurati che abbiano perso, non per fatalità o per semplice
colpa, ma per torbida e maligna volontà omicida un loro caro. Orbene la
domanda geniale a cui gli affranti parenti, genitori o figli vengono
sottoposti è “ Ma lei lo perdona? E’ pronto a perdonarlo?”
Faccio presente che questa domanda geniale viene fatta molto prima che sia avviato un qualsiasi processo di reale pentimento nel reo, magari ancor prima che sia processato, talvolta prima ancora che vi sia un colpevole certo! No, ma io mi domando se questa gente, se questi professionisti dell’informazione e della comunicazione abbiano idea di ciò che stanno facendo.
Ho preso il dizionario Devoto e ho cercato il termine “perdono”. Si legge tra l’altro “...dell’autore di un’azione malvagia… rinunciare a punirlo, assolverlo” e ancora “passarci sopra senza punire chi li ha compiuti, lasciar correre”.
Andando a cercare alla voce sinonimi e contrari, tra i contrari, troviamo, questi significati: “Condannare, punire”. Dunque il punire, tipico della legge, assieme al tentativo di recuperare, è il contrario del perdono!
Pertanto si chiede, a chi si sia visto uccidere, magari per futili motivi, magari dopo violenze e abusi, un proprio caro, se questa persona, accecata e resa folle dal dolore della perdita atroce subita, sia disposta a passarci sopra, a richiedere di non condannare e non punire chi abbia compiuto ciò. Questo è il significato letterale di ciò che si domanda. Ma in nome di cosa? Si chiede un atto disumanamente e inutilmente altruistico per cosa? Certo se si intendesse chiedere se egli ritenga di poter vivere senza desiderare una vendetta, senza ricercare e senza attivarsi per avere ritorsioni sul colpevole, senza avviare inutili e feroci faide, beh questa potrebbe essere anche una domanda sensata ma vorrei ricordare che, dizionario alla mano, il senso della stupida e violenta domanda sopra riportata non è assolutamente questo, e costituisce una inutile e scellerata ulteriore violenza verso le vittime.
Faccio presente che questa domanda geniale viene fatta molto prima che sia avviato un qualsiasi processo di reale pentimento nel reo, magari ancor prima che sia processato, talvolta prima ancora che vi sia un colpevole certo! No, ma io mi domando se questa gente, se questi professionisti dell’informazione e della comunicazione abbiano idea di ciò che stanno facendo.
Ho preso il dizionario Devoto e ho cercato il termine “perdono”. Si legge tra l’altro “...dell’autore di un’azione malvagia… rinunciare a punirlo, assolverlo” e ancora “passarci sopra senza punire chi li ha compiuti, lasciar correre”.
Andando a cercare alla voce sinonimi e contrari, tra i contrari, troviamo, questi significati: “Condannare, punire”. Dunque il punire, tipico della legge, assieme al tentativo di recuperare, è il contrario del perdono!
Pertanto si chiede, a chi si sia visto uccidere, magari per futili motivi, magari dopo violenze e abusi, un proprio caro, se questa persona, accecata e resa folle dal dolore della perdita atroce subita, sia disposta a passarci sopra, a richiedere di non condannare e non punire chi abbia compiuto ciò. Questo è il significato letterale di ciò che si domanda. Ma in nome di cosa? Si chiede un atto disumanamente e inutilmente altruistico per cosa? Certo se si intendesse chiedere se egli ritenga di poter vivere senza desiderare una vendetta, senza ricercare e senza attivarsi per avere ritorsioni sul colpevole, senza avviare inutili e feroci faide, beh questa potrebbe essere anche una domanda sensata ma vorrei ricordare che, dizionario alla mano, il senso della stupida e violenta domanda sopra riportata non è assolutamente questo, e costituisce una inutile e scellerata ulteriore violenza verso le vittime.
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Tags: Crimini, perdono, vendetta, pena